ALESSANDRINI, BERGESIO, VALLARDI, SBRANA, RUFA, ZULIANI - Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali
Premesso che:
le turbolenze generate sul mercato delle materie prime dal prolungarsi della pandemia hanno avuto ripercussioni importanti sull'andamento dei prezzi delle principali commodity alimentari ed in particolare sulla filiera del grano duro e della pasta;
la filiera, già reduce da un anno difficile durante il quale è riuscita a fronteggiare al meglio l'emergenza COVID e a far fronte al picco di domanda dei primi mesi della pandemia, garantendo costantemente le forniture di prodotto, si trova ad affrontare una nuova stagione, segnata dalla difficile reperibilità sul mercato del grano;
nel 2021 il prezzo del grano duro è salito del 60 per cento, arrivando fino a 500 euro a tonnellata. Ci sono stime di un picco fino a 600 euro entro la fine dell'anno;
il costo della materia prima rappresenta mediamente l'80 per cento dei costi totali di produzione di un'azienda molitoria; è evidente come queste nuove condizioni di mercato, unitamente all'incremento dei costi energetici e logistici, otre ad impattare sulla sull'industria molitoria, rappresentata da tante realtà altamente competitive, avranno ricadute negative sull'intera filiera;
i produttori di pasta e derivati del grano, se fino ad oggi con grande fatica sono riusciti a contenere il prolungato aumento dei prezzi, sono adesso in una situazione di estrema difficoltà davanti ad una crisi divenuta ormai insostenibile, la quale rischia di ripercuotersi negativamente anche sul mondo occupazionale;
l'aumento dei prezzi del grano è stato al centro dell'incontro presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali tra il sottosegretario Centinaio e le organizzazioni agricole da cui è emersa la necessità di istituire un tavolo ad hoc per la filiera del grano duro per uno sviluppo omogeneo e coordinato delle filiere grano pasta e grano farine;
lavorare in un simile contesto è divenuto estremamente complicato per le imprese, soprattutto per quelle più piccole che hanno mezzi e risorse limitati; tali aumenti sono chiaramente dovuti ad una serie di fattori oggettivi, anche se molte questioni hanno senza dubbio un carattere strutturale, legate in primo luogo alla non autosufficienza dell'Italia nella produzione di grano duro, e di natura speculativa,
si chiede di sapere quali azioni il Ministro in indirizzo intenda mettere in campo per garantire un'equa remunerazione dei fattori produttivi all'interno della filiera del grano duro, anche valutando forme di ristoro, andando poi a monitorare le cause che determinano l'instabilità del mercato e che minano la competitività e il buon andamento di tutta la filiera.